Ciao da Tramonti
La Val Tramontina è l’angolo verde smeraldo delle Dolomiti Friulane, patrimonio dell’Umanità: una terra ricca di natura, storie e luoghi raccontati dalle illustrazioni di selezionati artisti e giovani disegnatori che si incontrano qui per un lungo weekend ad alto contenuto artistico.
Cos’è, Dove siamo, Chi siamo
Un progetto
Con il contributo
La Val Tramontina in cartolina
Natura
LE POZZE SMERALDINE L’aspro e selvaggio territorio segnato dal passaggio del fiume Meduna regala delle oasi di pace inattese, dominate da enormi rocce calcaree bagnate da acque dall’intenso color smeraldo: questi bacini balneabili stregano per la loro bellezza primitiva, luoghi un tempo segreti dove ristorarsi dalla calura estiva, oggi meta celebrata come tra le migliori Wild Swimming Destination europee, raggiungibile rigorosamente a piedi nel silenzio dei sentieri.
IL FONTANON DAL TOFF La cascata è situata sulle pendici ovest del Monte Valcalda: vista dall’alto, sbuca da una “fitta giungla” che ricorda quella amazzonica. Lo scenico salto d’acqua, che drena dal bacino del fiume Tagliamento in quello del Meduna, scende a raggiera dalla cavità della grotta del Fontanon dove è possibile addentrarsi per una quindicina di metri, tra stalattiti e lame rocciose.
L’AQUILA DEL FRASCOLA Trittico roccioso del Monte Frascola, dalla particolare forma di un’aquila ad ali spiegate pronta a spiccare il volo. In origine veniva chiamato Il Pari, la Mari, la Fie intravedendovi la figura di una famiglia e solo recentemente è stato ribattezzato L’Aquila, diventando un monumento naturale identificativo della vallata: il Comune di Tramonti di Sopra dona una spilla in bassorilievo che la raffigura a chi ne raggiunge la cima. Come dimostrarlo? Le istruzioni sono menzionate esclusivamente in un contenitore posto in vetta.
Flora e fauna
LA DAFNE DI BLAGAY Deve il suo nome al conte Rihard Ursini Blagaj, che nel 1837 la segnalò al collega botanico Heinrich Freyer di Lubiana per classificarla. Questo esemplare, infatti, era noto solo in Slovenia e ritenuto endemico fino 1989, quando venne scoperto anche nei boschi della Val Tramontina. Conosciuto dagli abitanti con il nome popolare di rododendri blanc, il fiore bianco dall’intenso profumo è oggi una specie protetta, oltre che una presenza davvero unica nella varietà floreale italiana.
LA SALAMANDRA Lungo i corsi d’acqua in valle, ci si imbatte nella salamandra: è presente sia quella pezzata, con le caratteristiche macchie gialle, che l’alpina, completamente nera. Anfibio prevalentemente notturno, ha una straordinaria capacità di rigenerazione, un record nel mondo animale, di coda, arti e perfino parte degli organi interni: aspetto che ha dato vita a varie leggende tra cui quella, falsa, della sua sopravvivenza al fuoco.
IL PODALIRIO Elegante farfalla, grande e vistosa, riconoscibile per le lunghe appendici caudali a coda di rondine, il colore giallo pallido, le striature nere e le macchie azzurre. È tra gli incontri che si possono fare passeggiando per la Val Tramontina da marzo a settembre.
IL CAMOSCIO Tra gli incontri a quote elevate, fa capolino con le sue corna a uncino e le caratteristiche fasce colorate che ne disegnano il muso. Presenza tipica in tutte le Prealpi carniche, il camoscio è un ungulato robusto ma agile anche su neve e ghiaccio, che predilige i pendii rocciosi punteggiati dai boschi, dove ama pascolare all’ombra.
IL MUFLONE Ungulato dalla caratteristica presenza sul cranio di due grosse corna fisse su una base d’osso, che crescono continuamente con una tendenza alla spiralizzazione: le corna del muflone hanno un alto effetto spettacolare, che rende in particolare i vecchi maschi tra gli esemplari più suggestivi del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane.
IL GAMBERO DI FIUME A testimoniare la purezza dei fiumi della vallata vi sono questi crostacei, che scelgono acque non inquinate come habitat. Sono una presenza antica, tanto da guadagnarsi il nome di un corso che confluisce nel torrente Inglagna, il Rio dei Gamberi. Vivono sotto grossi massi o negli anfratti delle rocce, ma possono scavare tane nel limo e nel fango dove restare nascosti e riposare durante il giorno.
Storia
ABITO NUZIALE TRAMONTINO DEL 1700 Uno dei costumi tradizionali tramontini più antichi è un abito da sposa del 1700: l’originale è oggi custodito dal Museo Etnografico del Friuli a Udine, ma una fedele riproduzione si può osservare alla Casa della Conoscenza di Tramonti di Sotto. È composto da una gonna e un corpetto pesante, di color avorio e decorato a mano, da una camicia bordata in merletto sul colletto, un grembiule con ricami floreali e un fazzoletto bianco per il capo, con ricchi tramezzi a merletto, completato dalle classiche scarpétaz in velluto nero e punta all’insù.
I CESTAI La cesteria, che nell’Ottocento vedeva operare oltre 100 uomini e donne, è stata un’attività importante per l’economia della valle: partendo da Tramonti di Mezzo, a piedi o con i carri, i cestai portavano i loro prodotti in buona parte del Nord Italia. Per molto tempo uno dei principali mestieri della valle, oggi viene rievocato nei simposi di intreccio.
GLI STAGNINI Mestiere completamente scomparso ma durato oltre 250 anni, consisteva nel riparare gli utensili da cucina in rame. Dopo Carnevale partivano dalla valle, rientrando poco prima di Natale. Una vita nomade, consumata giorno e notte all’aperto, a piedi o in bicicletta, dormendo nelle stalle in campagna o sotto i portici in città: gli stagnini portavano con sé i ragazzini per insegnargli il mestiere parlando l’arvâr, un gergo inventato da loro, nato per comunicare senza la preoccupazione di essere capiti da alcuno.
Luoghi
IL MULINO DI CAMPONE In località Barzanai a Campone, frazione di Tramonti di Sotto, dove domina principalmente la natura, l’affascinante mulino a ruota risalente al XVII secolo testimonia l’antica presenza dell’uomo: una struttura semplice, alimentata dalle acque del torrente Chiarzò, ancora capace di suscitare emozioni.
POSPLATA, IL BORGO DEGLI GNOMI Borgo fantasma, con alcune case utilizzate per la villeggiatura nei periodi estivi, ha mantenuto la sua struttura originale proprio in virtù del suo isolamento e del repentino abbandono. Si narra che Posplata fosse abitata in armonia da persone e gnomi, almeno fino a quando i primi si fecero corrompere dalla modernità lasciando quelle case: da allora gli gnomi si sono nascosti, per sussurrare qualcosa solo a quanti raggiungono ancora questo luogo immerso nel bosco.
CHIEVOLIS Frazione di Tramonti di Sopra, si specchia nelle acque del Silisia che confluisce nel vicino Lago di Redona: l’ingresso al paese, abbarbicato sul dorso della montagna e raggiungibile attraversando uno dei due ponti, crea un piacevole colpo d’occhio. La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo domina dall’alto con il suo campanile: costruito nel 1876 grazie a una donazione di Maria Anna, vedova dell’Imperatore Ferdinando I d’Austria, cento anni dopo sarà danneggiato dal terremoto che colpì tutto il Friuli.
IL LAGO DI REDONA Detto anche Lago dei Tramonti, è un bacino artificiale costruito nel 1951 per produrre energia elettrica e alimentare i sistemi d’irrigazione della pianura pordenonese. Circondato dalle montagne, il lago divide i comuni di Tramonti di Sotto e Tramonti di Sopra, offrendo affascinanti sentieri lungo i suoi quasi 5 km di estensione, prestandosi anche alla pesca e, in estate, alla balneazione.
MOVADA, IL BORGO SOMMERSO In seguito alla costruzione della diga per la produzione energetica, l’acqua del fiume Meduna respinta dalla nuova struttura inondò una parte della valle, inghiottendo diversi caseggiati tra cui Movada. Oggi, il vecchio borgo sommerso resiste ancora e nei periodi di secca rispuntano gli scheletri delle case in pietra: nonostante gli anni trascorsi, le acque non sono riuscite a cancellare del tutto la storia di quella piccola comunità, che si può ammirare giungendo in valle.
CHIESA DELLA MADONNA DELLA SALUTE Situata a Tramonti di Sopra, la chiesa in stile neogotico è stata eretta alle fine dell’Ottocento e consacrata nel 1911. L’edificio accoglie al suo interno una statua della Vergine, oggetto di devozione dei fedeli locali che ogni novembre organizzano una processione lungo il paese.
PALCODA, IL BORGO PARTIGIANO Località abbandonata già nei primi anni ’20, nel 1944 divenne il rifugio della Brigata partigiana “Garibaldi-Tagliamento”. Difficilmente raggiungibile a piedi, Palcoda venne infine attaccata dai nazifascisti nel dicembre del ’44: cadde così l’ultimo bastione della Repubblica della Carnia, la più ampia zona libera in tutto il Nord Italia, che si estendeva per 2.580 km², comprendendo 40 comuni con oltre 80.000 abitanti, tra cui l’intera Val Tramontina.
Leggende
LE AGANE Ninfe acquatiche protagoniste di storie e leggende di tutto l’arco alpino. Secondo la leggenda friulana, lis Aganis sono spiriti dei corsi d’acqua. Anche se vengono rappresentate in modi differenti, assumono sempre sembianze femminili. Queste giovani fanciulle, visibili nelle notti di luna piena, si riunivano e danzavano in abiti bianchi. Un animale legato alle Agane è la salamandra, che vive attorno a queste acque.
Curiosità
IL MIRU A Tramonti di Mezzo, frazione di Tramonti di Sotto, sul tetto del campanile della chiesa di Sant’Antonio, accanto alla “santa” croce fa capolino un “profano” ometto che corre con tanto di cappello in testa! Si tratta di una banderuola segnavento in ferro battuto di cui non si conosce bene l’origine ma che tutti in paese chiamano per nome, Miru.
Sapori
LA PITINA La polpetta di carne speziata e affumicata, composta da carni ovine e caprine o da selvaggina ungulata d’alta montagna ricoperta di farina di mais, affumicata sul focolare con legno di pino mugo, è un un salume unico nel suo genere: da ricetta che rischiava di scomparire a protagonista di una grande festa a Tramonti di Sopra, con degustazioni e abbinamenti enogastronomici, è il piatto tipico della valle.
Eventi
THREE LAKES TRAIL Appuntamento imperdibile per i tanti amanti della corsa nella natura, attraversa per 43,5 km la valle tra sentieri nei boschi, vecchie gallerie e crinali mozzafiato. Deve il suo nome ai tre bacini artificiali che tocca lungo il percorso, i laghi di Redona, Cà Selva e Cà Zul. Nato nel 2018, il circuito è stato protagonista nel 2021 del Campionato Europeo Master di corsa in montagna, trail running e nordic walking.